La chiesa Valdese di fronte alla benedizione delle coppie omosessuali. La chiesa valdese di Trapani e Marsala benedice una coppia, la chiesa di Milano riflette e si prepara a farlo.

l_77a9db693185e17b972a19ea4c52b1d4 Il 7 aprile 2010, nella chiesa valdese di Trapani e Marsala, ha avuto luogo la prima celebrazione di una benedizione omosessuale in una chiesa protestante italiana.

In attesa che anche il Sinodo delle chiese valdesi e metodiste decida di dibattere più approfonditamente la questione relativa alla benedizione di coppie omosessuali, fornendo in tal modo alle chiese locali un orientamento più esplicito al riguardo, intendiamo offrire alcuni contributi e riflessioni elaborate da chi ha deciso a affrontare concretamente questo tema.

Segnaliamo il contributo elaborato dal Consiglio di Chiesa valdese di Trapani e Marsala sul cammino che lo ha portato a far celebrare un benedizione dell’amore di una coppia lesbica ed anche un’intervista, molto interessante, al pastore della comunità Alessandro Esposito.

A terminare proponiamo il documento elaborato dal  gruppo Varco di Milano, rappresentante locale della REFO (Rete Evangelica Fede e Omosessualità) ed espressione del VI Circuito, lombardo e piemontese, delle Chiese Evangeliche Valdese e Metodista, documento nato al termine di un cammino annuale sul tema della Benedizione ed in particolare la Benedizione delle coppie dello stesso sesso che ha visto il contributo dei pastori Giuseppe Platone, Gregorio Plescan e Luca Negro, le pastore Dorothee Mack e Jeannique Perrin, nonché di don Franco Barbero, presbitero della Comunità di Base di Pinerolo e con Roberto Ferro, psicologo e psicoterapeuta.

Un documento che la chiesa valdese di Milano ha deciso di fare proprio e di discutere mentre si accinge a dare una risposta alla richiesta di benedizione avanzata alla loro chiesa da una coppia omosessuale milanese .

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«Non ti lascerò andare prima che tu non mi abbia benedetto!» (Genesi 32, 27). Una riflessione sulle benedizioni delle coppie dello stesso sesso del gruppo VARCO

documentiTesto redatto dal Gruppo VARCO, Gruppo di Valorizzazione e Riconoscimento della Comunità Omosessuale, di Milano nel maggio 2010

Il gruppo Varco, rappresentante locale della REFO (Rete Evangelica Fede e Omosessualità) ed espressione del VI Circuito, lombardo e piemontese, delle Chiese Evangeliche Valdese e Metodista, ha preso come suo impegno per l’anno 2009-2010 l’avvio di una serie di incontri aventi come tematica la Benedizione, e in particolare la Benedizione delle coppie dello stesso sesso.

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‘Dio vuole l’amore, non lo giudica’ ecco perchè la Chiesa valdese di Trapani e Marsala ha benedetto una coppia omosessuale

infoTesto del Consiglio di Chiesa valdese di Trapani e Marsala pubblicato sul settimanale Riforma del 4 giugno 2010

In data 7 aprile 2010, presso i locali di culto della chiesa valdese di Trapani e Marsala, ha avuto luogo la prima celebrazione di una benedizione omosessuale in una chiesa protestante italiana: ne diamo notizia soltanto adesso poiché abbiamo inteso rispettare la riservatezza richiestaci in merito dalla coppia nonché dalla sua chiesa di appartenenza, che hanno congiuntamente ritenuto di voler prima discutere della questione nell’ambito del proprio Sinodo.

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Quando lei ama lei. Il pastore valdese di Marsala benedice una coppia lesbica

newsArticolo di Miriam Di Peri tratto da Livesicilia del 10 aprile 2010

Una sera come tante in un pub, parole dette sottovoce nell’incessante brusio di sottofondo.
Tra una chiacchiera e l’altra, qualcuno sussurra, con un tono ancora più basso, quasi a voler sfidare l’attenzione e le capacità uditive dei propri interlocutori: “sapete che a Marsala qualche giorno fa si sono sposate due donne?”.

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17 pensieri su “La chiesa Valdese di fronte alla benedizione delle coppie omosessuali. La chiesa valdese di Trapani e Marsala benedice una coppia, la chiesa di Milano riflette e si prepara a farlo.

  1. Io personalmente rispetto le coppie omosessuali, viviamo in un paese libero e ognuno e libero della propria sessualità.
    Ma strumentalizzare i versi della Bibbia(Genesi 32, 27 che certamente non intendevano tali benedizioni)per scelte puramente ideologiche, è sbagliato da tutti i punti di vista.
    La chiesa valdese, ha scelto la via del suicidio, corre il rischio di essere abbandonata dalla sua base, come già stanno facendo i fedeli anglicani che stanno confluendo nella Chiesa Cattolica per gli stessi motivi.
    distinti saluti

  2. Non è chiaro cosa intendi quando parli di scelte ideologiche. In che senso “ideologiche”? Quanto al resto, la Bibbia è stata strumentalizzata in varie epoche storiche per opprimere e per giustificare la schiavitù, l’inferiorità della donna e la segregazione razziale.

  3. X Fabio
    Per scelte ideologiche intendo che la chiesa valdese da molti anni si è laicizzata, ha abbandonato il suo ruolo di comunità cristiana e di propagazione dei valori evangelici, per abbaracciare le ideologie del tempo presente.
    Per quanto riguarda la strumentalizzazione della bibbia, un tempo era strumentalizzata per altri fini, oggi, si strumentalizza per giustificare scelte che nulla hanno a che vedere con l’insegnamento biblico.
    I versi della Bibbia di (Genesi 32, 27) citati nella benedizione per una coppia gay, sono un esempio lampante di tale strumentalizzazione, il testo biblico parla della benedizione di Dio a Giacobbe sul monte Peniel. Fammi sapere il tuo parere – Ti saluto cordialmente.
    x Innocenzo
    Caro amico, come ho già riferito, se vogliamo cercare nella Bibbia la giustificazione di scelte che fanno alcune comunità religiose del nostro tempo, tipo “benedizioni gay” si commette un grave errore:
    L’intera Bibbia, Vecchio e Nuovo Testamento considerano certe pratiche aberrazioni dei pagani.
    Non solo il Levitico, anche la Genesi (sodoma e gomorra), l’Apostolo Paolo e tanti passi del nuovo testamento condannano tali pratiche.
    Ora io dico: Chi vuole dare una parvenza di giustificazione alle coppie gay, lo faccia, ma senza citare la religione nè tantomeno la Bibbia, visto che certe istanze vengono dal mondo laico, la soluzione va cercata in ambiente laico. – fami sapere la tua opinione in merito – distinti saluti –

  4. Michele, a me sembra che tu stia strumentalizzando il tema delle benedizioni delle coppie gay per criticare il metodo del dialogo all’interno della Chiesa valdese. Se preferisci il metodo totalitario, in cui uno solo decide per tutti, puoi comunque rivolgerti alla Chiesa cattolica. Personalmente, da cattolico, preferisco il metodo del dialogo perchè senza dialogo non c’è libertà e senza libertà non c’è più rispetto della coscienza e della dignità umana. Penso quindi che la Chiesa cattolica abbia molto da imparare dalla Chiesa valdese. Credo che ci siano molte strade che le Chiese possono seguire per svolgere il loro ruolo di comunità cristiane e per propagare i valori evangelici. “Laicizzarsi” non vuol dire abbandonare questa missione. “Laicizzarsi” vuol dire aprire le porte alle esperienze dei cristiani “laici”, una strada che la Chiesa cattolica ha timidamente cercato di intraprendere a partire dal Vaticano II. “Laicizzarsi” vuol dire condividere autenticamente il cammino del popolo di Dio, senza prevaricazioni degli uni sugli altri. La Chiesa non è fatta per i morti, ma per i vivi, e deve continuare a cercare la verità e la giustizia. Quanto alla Bibbia, dall’Antico Testamento a Paolo, tu parli di “aberrazioni dei pagani”. Con il senno di oggi dici bene. Quello che gli autori biblici vedevano erano violenza sessuale (una possibile lettura del brano di Sodoma), culti orgiastici e prostituzione. Comunque, nessun passo della Bibbia condanna l’amore tra persone dello stesso sesso, libere e adulte, che decidono di vivere il resto della loro vita nella buona e nella cattiva sorte. Qualcuno faceva notare che si benedicono persino le navi militari. E allora qual è il vero ostacolo alla benedizione delle coppie gay?

  5. Caro Fabio, è un errore valurare i problemi delle coppie gay alla luce dell’insegnamento della Bibbia, essa abbraccia un arco di storia dai quattromila ai duemila anni fa.
    Nel mondo Giudeo-Cristiano, l’omosessualità era considerata cosa abominevole,(termine greco porneia) Se leggi l’Epistola di Paolo ai Romani, al cap. 1 dai vers. 18 a 32 ti renderai conto.
    Nel mondo pagano, nella societa greco-romana del tempo, al contrario l’omosessualità maschile e femminile esisteva e non era considerata porneia (cosa nedanda), come pure era approvata la prostituzione maschile e femminile, la pedofilia e ogni devianza sessuale. Di solito queste pratiche venivano praticatate nel templi pagani (famoso il tempio di afrodite a corinto dove svolgevano servizio più di mille prostitute sacre, prostituti maschi e fanciulli). Con la venuta del Cristianesimo certe pratiche sono scomparse (almeno ufficialmente) e comunque represse.
    Il relativismo biblico che propone la chiesa valdese (e non solo, ma anche altre denominazioni e gruppi, anche cattolici), ci stanno portando indietro nel tempo, alla società greco-romana dove era praticato il relativismo sessuale a tutti i livelli.
    Benedire in chiesa le coppie gay, leggendo i versi della Bibbia è da considerarsi neopaganesimo.
    I problemi dei Gay vanno affrontati nel mondo laico, attraverso nuove legge e modifiche del codice civile.
    distinti saluti –

  6. Caro Michele, il tuo metodo di ragionamento è tipico della maggioranza degli accademici contemporarei, quelli per cui non esiste un diritto naturale al quale la legge civile dovrebbe comunque fare riferimento. Il tuo ragionamento è costruzionista nel senso che per te il diritto civile è mera costruzione sociale. I diritti umani umani sono frutto di una negoziazione storico-sociale. Per questo tu dici che “i problemi dei gay vanno affrontati nel mondo laico, attraverso nuove leggi e modifiche del codice civile.” Nella tradizione del pensiero cattolico, invece, legge naturale e diritti umani vanno a braccetto (almeno in teoria), sebbene la Rivelazione sia stata “capita” solo a piccoli passi progressivi (vedi: problema dello schiavismo, problema della segregazione razziale, problema della parità femminile- non ancora capito perfettamente dalla leadership cattolica). Paradossalmente è la tradizione del pensiero cattolico che, proprio perchè assolutista e antirelativista, impone una presa di posizione molto netta nei confronti delle coppie gay, o totalmente a favore o totalmente contrario, senza distinguere tra l’aspetto civile e l’aspetto religioso. Non si tratta di relativismo biblico quello di ritenere che esiste una dignità dell’amore omosessuale, connaturata e conseguente alla condizione delle persone omosessuali, che è preesistente alle leggi dello stato e il diritto civile non può “concederla”, può soltanto “riconoscerla”. Non farlo equivarrebbe a violare un diritto naturale, o umano. Quanto al relativismo sessuale concordo perfettamente con te che esistono dei limiti morali ben chiari, penso in particolare alla fedeltà che, come espresso nel Decalogo, non può essere messa in discussione.

  7. Mi fa specie che si legga la Bibbia senza filtrarla alla luce del vangelo. Come se Gesu fosse uno qualunque, non il Figlio di Dio che tutti diciamo di amare. Come se fosse passato invano su questa terra, senza avere operato o detto alcunché degno di nota. Basterebbe riflettere su cosa dice la Bibbia delle donne. Concubine fatte a pezzi, donne totalmente asservite ai loro mariti, figlie date in schiave. Se abbiamo superato questa condizione e’ stato grazie all’azione e alle parole del vangelo. E grazie a milioni di cristiani che hanno votato per la parità tra uomo e donna. E’ notevole poi che quando si proponga una lettura conservatrice della Bibbia, gli eterosessuali omofobi di turno citino come virtu’ la loro eterosessualità. Mai che dicano che hanno costruito ospedali, creato scuole, aiutato qualche clandestino o salvato un miserabile dalla strada, dalla droga o dalla prostituzione. E’ la ragione e’ chiara: chi di solito si occupa dell’amore concreto e non delle vuote parole sull’amore, in genere è troppo impegnato nel suo operato per discettare sulle autentiche parole della Bibbia a proposito dell’omosessualità. Mi chiedo infatti dove Gesu’ abbia mai detto che per entrare nel Regno dei cieli sia sufficiente essere etero, sposarsi e avere dei figli. L’amore di cui parla Gesu’ e’ sempre molto concreto e quando cita la Bibbia di solito e’ per ribaltarla alla luce dell’amore. Chi accoglie lo straniero, chi protegge gli orfani, chi visita gli infermi, chi si occupa dei malati, questi sono i benedetti da Gesu’. Se ci concentrassimo su questo, su cio’ che ha detto realmente il Figlio di Dio, il mondo sarebbe senz’altro un posto migliore. Quanto alla chiesa valdese, di cui faccio parte, credo che gli LGBTQ saranno responsabili della sua fine nello stesso modo in cui lo sono stati della scomparsa dei dinosauri. Tranquilli, e’ da mille e passa anni che ci dicono che scompariremo dalla terra piu’ cattolica del pianeta. E siamo ancora qui.

  8. Cara Rosa, cosa significa filtrare la Bibbia alla luce del Vangelo?
    Le confessioni di fede di quasi tutte le chiese evangeliche (ed anche cattoliche) sono basate sull’insegnamento del Vangelo di Gesù.
    Lo stesso Gesù (in Matteo 5;17) afferma che non è venuto ad abolire la legge antica ma a completare . Questo filtraggio o perfezionamento dell’insegnamento della Bibbia con il Vangelo lo ha già fatto Gesù alla Sua venuta.
    Il prima femminista della storia è Gesù,(vedi episodio donna adultera);
    Il primo messaggio di liberazione della donna, degli schiavi, dei poveri e degli oppressi è contenuto nel Vangelo.
    Ma nel Vangelo non sono citati casi di problemi di coppie gay: pure a quei tempi sicuramente esitevano gli omosessuali.
    Io personalmente rispetto i gay, ne conosco parecchi che frequentano la Chiesa, accedono ai sacramenti e partecipano alla vita comunitaria, posso dirti che sono persone molto sensibili e meritano attenzione, rispetto e amore.
    Quello che voglio dirti e lo ripeto ancora:
    Se vgliamo giustificare le benedizioni matrimoniali Gay alla luce dell’insegnamento del vangelo, si commette una forzatura, perche gli scitti Neotestamentari considerano le pratiche omosessuali retaggio di abominazioni dei popoli pagani.
    Ripeto ancora che le chiese devono accoglienza e rispetto a queste persone, ma il problema dei loro diritti va affrontato nel mondo laico con nuove leggi e modifiche al codice civile.
    Aggiungo che questo è un argomento delicato che ha portato a spaccature e divisioni in tante chiese, va affrontato con la dovuta prudenza.
    La saluto cordialmente

  9. Michele attento a non fare pasticci, come fa spesso e volentieri la Curia Vaticana sulle coppie gay. Nessuno vuole benedire le “pratiche omosessuali retaggio di abominazioni dei popoli pagani”. Quello che è in gioco è la benedizione dell’amore tra due persone, che per caso sono dello stesso sesso, e che vogliono vivere insieme.

    Prendi le coppie eterosessuali. Il Catechismo della Chiesa Cattolica considera peccaminose le pratiche eterosessuali prematrimoniali (fornicazione) oppure considera peccaminoso fare l’amore col preservativo non solo fra fidanzati, ma anche fra coniugi. Ma nessuno potrà mai negare loro il diritto inalienabile di essere coppia e di vedere benedetta la loro unione. Allo stesso modo, qualunque morale sessuale adottiamo nei confronti dell’intimità nelle coppie omosessuali, resta che nessuno può negare il loro diritto inalienabile di amarsi, di vivere insieme e di vedere benedetta la loro unione.

  10. Il Catechismo della Chiesa Cattolica considera peccaminose le pratiche eterosessuali prematrimoniali (fornicazione)
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    Caro Fabio non solo il Catechismo Cattolica condanna la pratica della fornicazione, ma soprattutto il Vangelo.
    La stragrande maggioranza delle chiese evangeliche, in Italia e nel mondo, conformi al Vangelo, considerano peccato la pratica della fornicazione.
    La chiesa valdese approva tali pratiche perche accetta la morale laica, basata sulla filosofia e sull’ideologia e non sulla retta teologia evangelica basata sul Vangelo di Gesù. Cosi il Vangelo viene relativizzato, come pure la sana dottrina trasmessa a non dai nostri Padri. Così si rinnega la fede in favore delle ideologie del mondo.
    Domandiamoci: Se Pietrovaldo, il vostro fondatore,fosse presente al Sinodo valdese approverebbe certe proposte? o scapperebbe via indignato?
    Anche ai tempi di Pietrovaldo esistevano i gay e si praticava la fornicazione, ma certe pratiche venivano definite “peccato”.
    saluti

  11. Michele, ti chiedo di fare uno sforzo di metterti nei panni degli altri. Rispetto la tua visione morale molto tradizionale dell’intimità. Anche se ormai sarai d’accordo con me che nemmeno i ragazzi di CL la rispettano. Ma non è questo il punto. Pensare al “sesso” come metro valutativo della relazione è un’operazione voyeuristica e volgare. Spiegami perchè tu come altri ponete tanta enfasi su quello che succede nell’intimintà, e dimenticate gli altri aspetti della relazione (il sostegno reciproco, la fedeltà, l’essere generosi, ecc.)? Sono proprio questi ultimi che sono meritevoli di benedizione. Se tu fossi gay e fossi innamorato di un ragazzo, dopo anni felici insieme, non penseresti a un dono di Dio, a una benedizione che opera già a prescindere dal riconoscimento che le Chiese vogliono dare o meno?

  12. Caro Fabio, io sono impegnato in una comunità cristiana dove sono presenti tanti giovani, è impensabile che tutti praticano la castità al 100%, sono presenti anche persone con tendenze sessuali diverse, conosco qualche giovane o qualche ragazza gay o lesbica, vengono a messa con i loro rispettivi compagni, qualcuno serve la messa, qualcuna di queste ragazze quest’anno ha fatto la cresima, accedono regolarmente ai sacramenti e sono integrati nella vita comunitatia, tutti lo sanno, ma vengono accettati.
    Posso dirti di sacerdoti omosessuali (e non sono pochi).
    Purtroppo nessuno e perfetto, Dio ci quardi dai falsi moralismi, mettiamo le nostre debolezze ai piedi della Croce di Cristo, ci affidiamo alla Sua Divina Grazia.
    Il problema è un altro: E’ giusto ostentare la propria diversita sessuale davanti alla comunita come motivo di orgoglio?
    La battaglia che conduce oggi il movimento Gay (di cui condivido il rispetto che si deve alle persone diverse) è per molti aspetti ideologica e strumentalizzata dai partiti politici.
    Il matrimonio gay per quanto riguarda l’aspetto civile lascia molte perplessità, per qualto riguarda l’aspetto religioso, non ha fondamenti biblici o teologici che lo consentono.
    La maggior parte del cristianesino, sia cattolico, ortodosso o protestante, è contrario a tali pratiche.
    Molti fedeli anglicani, in alcuni casi intere comunità stanno confluendo nella Chiesa Cattolica per salvaguardare i valori morali del Vangelo.
    La recente fuoriuscita della Southern Baptist Convention dall’Alleanza Battista Mondiale (BWA), accusata di “liberalismo teologico inaccettabile” anche per le aperture sull’omosessualità è un sintomo inquetante di malessere all’interno delle Chiese, ( la più grande confessione religiosa in USA, la BWA con molti milioni di aderenti, spaccata in due) si rischia che la gente o si allontana dalle comunità o si radicalizza su posizioni estremiste.

  13. Caro Michele, sono perfettamente d’accordo con te che il matrimonio gay sia oggetto di una strumentalizzazione politica indecente. Indecente soprattutto da parte di chi si erge a difesa della famiglia ma poi in Parlamento non fa assolutamente nulla per dare priorità alla famiglia sugli altri interessi polito-economici. Indecente soprattuto da parte di chi usa i gay come capro espiatorio, come se i gay fossero responsabili dei divorzi degli etero! Non sarà infatti riconoscendo o non riconoscendo il matrimonio gay che gli etero faranno più figli, divorzieranno meno o saranno genitori migliori. Ma a tanti politicanti e pretucoli fa comodo lasciarlo a credere. Povera Italia! Ma la questione gay, per quanto strumentalizzata, non è nè di destra, nè di sinistra. Riguarda tutti.

    Per quanto riguarda il matrimonio religioso, almeno nella tradizione cattolica, nasce dalla libera volontà delle parti e non può essere oggetto di “approvazione” da parte di nessuno (nè dei genitori, nè del sacerdote, nella comunità in generale). Anche se le regole canoniche parlano di “inesistenza” del matrimonio fra persone dello stesso sesso, quante coppie gay cristiane (e cattoliche) sono già di fatto “sposate”? “Come dovremmo chiamare la loro unione?” si chiede il teologo cattolico James Alison? E qui si arriva alla radice comune del tutto, sia in sede civile che religiosa. Possiamo chiamarla “unione diversa dal matrimonio”? Certo, possiamo. Ma questo pone enormi perplessità teoriche. Sul piano civile, la critica riscontra un’inacettabile soluzione che introduce sostanzialmente l’apartheid in fatto di matrimonio. Sul piano filosofico, si duplicano gli enti contravvenendo al principio di Okham “entia non sunt multiplicanda”.

    Tu dici che il matrimonio gay religioso non ha fondamenti biblici o teologici che lo consentono. Infatti, da quel che ci è dato sapere, i valdesi come molti altri protestanti, sono d’accordo con te. Neppure il matrimonio eterosessuale è, per loro, un sacramento, ma un accadimento strettamente civile. Infatti nella Chiesa valdese e in altre chiese si parla di benedizione, non di matrimonio-sacramento. Se però tu intendi dire che mancano fondamenti biblici o teologici per benedire una coppia di innamorati dello stesso sesso, ma che è possibile trovarne per benedire una nave militare, allora sappi che troverai tanti teologi cristiani pronti a dissentire dalla tua personalissima opinione.

    Tutto rimanda infine alla tua domanda “è giusto ostentare la propria diversita sessuale davanti alla comunita come motivo di orgoglio?”. Vedi, io credo che si possa capire tanto di quello che c’è nella testa delle persone più dalle domande che dalle risposte. Se tu sei eterosessuale forse non te ne sei mai reso conto. Ma se fossi gay, fin da ragazzino, ti saresti sentito esposto all’ostentazione di una diversità sessuale -quella eterosessuale- che esprime di fronte il proprio orgoglio quotidiano in modo assolutamente pervasivo nella storia, nella cultura, nella vita quotidiana. Si dice che i gay siano generalmente più tolleranti. Forse perchè non si sognano di rimproverare gli etero per essere ciò che sono alla luce del sole.

  14. Andiamo Michele, l’unica massoneria interessata alla questione gay è quella delle gerarchie vaticane (almeno di una parte di esse), che non sprecano occasione per fare lobbying su parlamentari e governi di mezzo mondo per negare diritti umani di base, promuovere una cultura della segregazione e dell’apartheid, per non menzionare la corresponsabilità nella strage di innocenti in Africa per via dell’irresponsabile campagna contro l’uso del profilattico condannata anche da autorevoli riviste scientifiche. Apri gli occhi caro Michele, chiediti di cosa devono vergognarsi davvero le autorità religiose, quando ne siano colpevoli: la sete di potere temporale, la sete di denaro, lo sfarzo, la simonia, l’essere deboli coi forti e forti coi deboli. L’oppressione dei diversi ne è la naturale conseguenza. Chiediti chi deve vergognarsi davvero.

  15. Scusatemi, ma una persona di Chiesa – che ricopre una posizione rappresentativa della Chiesa – dovrebbe sentire la responsabilità di quello che dice e di quello che fa! Perché è inammissibile che ci si comporti come i venditori di ortaggi al mercato che, per vendere i
    loro prodotti, ne ribassano il prezzo! È INAUDITO che si possa cadere così in basso!!!

    A meno che le persone coinvolte in questa decisione di “benedire” l’amore omosessuale
    siano così teologicamente impreparate da cadere vittime della rumorosa propaganda
    omosessuale che “spaccia” per “diritti civili” quella che in realtà è una questione di volgare
    “immoralità”!

    Ma nemmeno essere teologicamente preparati occorre per capire che un “amore” – sessualmente implicato – a cui la Natura NEGA il suo biologico sbocco procreativo, deve
    giocoforza essere “malato”. È solo una questione di buonsenso! Non occorre affatto
    sapere né di Teologia né di Filosofia e manco di Sacre Scritture!!!

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