Eccellenza sono lesbica, ma voglio continuare ad essere lievito per la mia Chiesa

Lettera di Silvia Lanzi inviata al Vescovo di Crema mons Cantoni il 18 ottobre 2010

Monsignor Cantoni, sono una fedele della sua diocesi.(ndr di Crema). Pur essendo un po’ grande per la Missione Giovani, l’ho seguita con profondo interesse. È stata senz’altro un’occasione di crescita spirituale ed umana.
Parlando con i religiosi e le religiose che hanno animato la missione, mi sono resa conto che la vita consacrata, non è “altro”, non è una vocazione speciale: si tratta solo di una maniera, tra le tante, per declinare LA vocazione di ogni cristiano: quella all’amore.

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2 pensieri su “Eccellenza sono lesbica, ma voglio continuare ad essere lievito per la mia Chiesa

  1. Carissima Silvia, è davvero molto molto bella la tua testimonianza. Soprattutto la voglia di essere lievito è ciò che più autenticamente fa la differenza. Si è nella Chiesa perché si è di Cristo. E si è di Cristo perché si è battezzati. E’ una coscienza importante.

    quando però dici …Dall’altro mi bolla come persona “intrinsecamente disordinata”. Perché sono lesbica. mi pare che ti riferisci al Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 2358), il quale però non parla mai di “persone” disordinate. Ma di atti omosessuali. E’ la tendenza a essere “oggettivamente disordinata”, non tu.
    Sono certo che leggendo con attenzione quel numero 2358 potrai anche farlo conoscere meglio agli altri… soprattutto “etero”, che lo conoscono certamente meno di te.

    L’omosessualità (=essere omosessuale) non può essere un peccato perché non è una cosa che scegliamo.
    Mentre è l’atto omosessuale a esserlo (ed è a questo che il Catechismo si riferisce quando parla di ““intrinsecamente disordinato”). L’atto omosessuale (così’ come anche quello eterosessuale, e tutti gli “atti” in genere) sono sempre frutto di una nostra scelta e della nostra libertà.

    Grazie per la tua preziosa testimonianza.

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