Il Matrimonio “gay”: diritto, concessione o capriccio?

riflessioniRiflessioni di Fabio Regis, autore de L’amore Forte (2008)

Per una curiosa coincidenza, pochi giorni prima dell’anniversario della liberazione dal fascismo, il Tribunale di Venezia ha accolto il ricorso di due cittadini che si sono visti rifiutare dal loro Comune le pubblicazioni di matrimonio per il solo fatto di essere una coppia dello stesso sesso.
Il tribunale ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale sugli articoli del codice civile, nella parte in cui, sistematicamente interpretati, non consentono che le persone di orientamento omosessuale possano contrarre matrimonio con persone dello stesso sesso. Ora saranno i giudici costituzionali a dirimere la questione.

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2 pensieri su “Il Matrimonio “gay”: diritto, concessione o capriccio?

  1. i gay non si devono sposare.
    La chiesa dice che i gay sono in peccato mortale.
    Devono farsi la cura pastorale che gli passa tutto.
    Non si può discutere di questo. E’ così e basta.

  2. Caro Giux,la chiesa cattolica non dice che i gay sono in peccato mortale.Ti faccio una proposta:perché non scrivi una lettera a Gionata spiegando perché i gay ti sono tanto antipatici?La tua opinione sarà rispettata perchè i gay cristiani rispettano anche le opinioni che non condividono.ti invito al dialogo e invece che poche righe prendi più spazio e argomenta ciò che pensi in modo che un volontario di Gionata che desideri risponderti lo possa fare.Ciao.

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