Articolo di Paolo Paolini da L’Unione Sarda del 22 marzo 2009
«Non solo pugni. Mi hanno insultato per l’omosessualità. Sono certo: è gente del posto». Roberto Collu ha trent’anni e un taglio profondo che deforma il sopracciglio.
È un cuoco che ha lavorato ai fornelli di alberghi e ristoranti inglesi, tedeschi e italiani: «A Londra e Leicester giravo col mio compagno e nessuno ha mai avuto niente da dire, compresi manager e colleghi».
Momentaneamente disoccupato, arrotola una sigaretta dietro l’altra mentre progetta di far le valigie per trasferirsi definitivamente in Spagna: «In Inghilterra la vita è troppo cara, lavori per pagare le tasse e l’affitto».
Ciao Roberto,piena solidarietà a te.Le violenze e le aggressioni,le minacce e gli insulti ai gay sono sempre più frequenti.Se non te la senti più di restare in Italia è giusto che tu parta ma se parte la gente onesta chi resta?questi squadristi che dalla Sardegna al Veneto vogliono fare il male,spaventare e odiare.Essi vanno combattuti con la legge ma anche con l’intelligenza e la cultura.Stavolta il Papa non c’entra.Gli squadristi non sono cattolici integralisti ma neofascisti alimentati dal clima di discriminazione del governo attuale e da grande tenebre interiore e ignoranza.Ciao,un abbraccio grande.